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venerdì 11 novembre 2011

Piccole note riguardo ai cani: cuccioli e dintorni

Approfitto del fatto che Laila è incinta per segnalare un bel sito che ho trovato per caso! Lo trovo molto utile, ed interessante.


Per comodità scrivo qualche pezzo estrapolato, riportando poi il link originale da cui ho preso il pezzo. Tutti i pezzi comunque sono presi dal sito http://www.dogsitter.it/cani/attualita/ :) nulla è roba mia purtroppo!



1) A che età prendere un cucciolo

Per la stragrande maggioranza degli umani, se "piccolo è bello", "piccolissimo" è più bello ancora: il nostro istinto ancestrale di protezione verso il neonato va in brodo di giuggiole di fronte a tutto ciò che si può tenere nel palmo di una mano.
Per questo motivo desideriamo portare a casa il nostro cucciolo non appena vediamo che è in grado di mangiare da solo: il che avviene più o meno a 35 giorni. Peccato che lo svezzamento fisico non corrisponda affatto allo svezzamento psichico del cane.

In conclusione, le possibili conseguenze di un distacco precoce dalla famiglia canina (per cuccioli con meno di 60 giorni) sono:
1.mancata conoscenza del concetto di "rispetto della proprietà altrui", e quindi rischio di future risse basate sull'incomprensione tra adulti;
2.mancata presa di coscienza del concetto di distanza di sicurezza, e quindi possibile cane "isterico" che abbaia a qualsiasi foglia che si muova anche a centinaia di metri di distanza. Per i cani da utilità, problemi quasi certi nel lavoro di difesa. In alcuni casi problemi di aggressività e mordacità verso animali e persone;
3.mancato apprendimento delle tecniche di caccia attraverso il gioco intraspecifico, e quindi abbassamento dell'impulso predatorio fondamentale per i cani da caccia e da utilità (lavoro sportivo).

Inoltre, se il cane ha meno di 45 gg si aggiungono:
4.imprinting sull'uomo incompleto, e quindi possibile cane timido o aggressivo verso le persone;
5.socializzazione incompleta con gli altri cani, e quindi possibile cane rissoso (o timoroso dei suoi simili)

FONTE: http://www.dogsitter.it/it/cani/attualita/quando-prendere-un-cucciolo.html

2) Come insegnare ai cuccioli dove fare i bisogni

La prima cosa che bisogna sapere è che, così come un neonato, anche il cucciolo non ha la capacità di trattenersi.
Affinchè il piccolo Fido impari nel minor tempo possibile le nuove regole è importante portarlo fuori nei momenti in cui si presume ne abbia maggiormente bisogno. Fargli fare una passeggiata al risveglio, dopo i pasti, dopo il gioco o dopo aver bevuto, può facilitare l'apprendimento.

L'evacuazione è un comportamento indispensabile e naturale, per questo motivo sgridare o punire il cane, quando la fa' sul pavimento può generare in lui solo molta confusione. E' bene tener presente che spingere il muso del cucciolo nelle proprie urine, picchiarlo o utilizzare un giornale arrotolato per spaventarlo non solo non farà ottenere dei risultati, ma porterà solo il cane a diffidare del proprietario.Mentre al contrario è importantissimo e utile premiarlo con un biscottino ogni volta che fa i bisognini all'aperto.

FONTE: http://www.dogsitter.it/it/cani/attualita/bisogni_cucciolo.html

ALTRI CONSIGLI RIGUARDANTI LA PIPI': http://www.dogsitter.it/it/cani/attualita/eccitazione_cuccioli.html

3) I primi giorni del cucciolo


Non tutti sanno che quando un cucciolo arriva a casa è spaesato e spaventato per il cambiamento di ambiente, per la mancanza della madre e per le nuove abitudini.
Quando lo accogliete in casa, per prima cosa, fategli trovare una cuccia molto accogliente dove lui può sentirsi a suo agio e rifugiarsi, e soprattutto lasciatelo tranquillo fino a che non sentirà il bisogno di venire cercarci per essere coccolato.
Il cane è molto bravo a prendere brutte abitudini che sarà poi molto difficile fargli perdere: da grande sarà un po' meno tenero e molto più pesante, oltre che peloso!
Un ultimo consiglio: i cuccioli si impressionano facilmente, pertanto non bisogna utilizzare metodi troppo bruschi per sgridarlo se non vogliamo avere un cane timoroso che ha paura di noi.

Un problema da affrontare nei mesi successivi sarà il cambio dei denti. Per evitare che vi distrugga la casa cercate di lasciargli sempre a disposizione ossa di pelle per cani, vecchie ciabatte e scarpe, legni o pezzi di pane secco in modo che possa alleviare il fastidio provocato dai dentini che spuntano.

Impartire un ordine al nostro cane implica avere abbastanza tempo per insegnargli ad eseguirlo. Se lasciate correre, per lui sarà come avere avuto una vittoria su di voi.

FONTE: http://www.dogsitter.it/it/cani/attualita/approccio_col_cucciolo.html

ALTRE INFO SULL'ARRIVO DEL CUCCIOLO:http://www.dogsitter.it/it/cani/attualita/nuovo_cucciolo.html


4) Consigli per l'educazione del cane

 I cani, specialmente quelli di grossa taglia, devono essere obbedienti o quantomeno controllabili.
Sebbene i cani possano essere addestrati per svolgere compiti particolarmente complessi, come le operazioni di salvataggio o numeri da circo, ci sono elementi di educazione cinofila che ogni cane dovrebbe apprendere a beneficio di sé stesso e del suo proprietario.

Chi educa un cane?

I migliori risultati finali si ottengono quando un cane viene addestrato dalla persona alla quale dovrà poi ubbidire.

L'educazione e la vita di un cane

L'età minima per seguire un corso di addestramento vero e proprio, nel senso di seguire un corso per sviluppare comportamenti specifici, è compresa fra i tre e i sei mesi. Tuttavia è opportuno iniziare ad abituare il cane ai comandi fin dalle prime settimane di vita durante il gioco.
La maggior parte delle tecniche di addestramento si imperniano sul fare complimenti e festeggiamenti quando il cane ubbidisce e rifiutarglieli quando non esegue i comandi. Scacciare il cane o rinchiuderlo in una stanza o in un recinto, non è invece molto efficace come punizione. Qualche schiaffo o sculacciata può essere utile quando il cane manifesta comportamenti esagerati con i denti o le zampe, non è un'inutile crudeltà.

I comandi vocali

Un tono di voce autoritario è fondamentale per ottenere l'obbedienza di un cane.
Il nome del cane è un componente fondamentale dei comandi che gli si rivolgono. All'inizio dell'addestramento è infatti opportuno anteporre il nome del cane al comando vero e proprio. "Jack, vieni!" risulta più autorevole a un cane di nome Jack di un semplice "vieni".
Una volta che il cane è addestrato non è necessario usare il suo nome ogni volta, ma quando viene usato, aggiunge comunque autorevolezza al comando.

Conclusioni

E' molto più piacevole vivere con un cane ben educato che con uno che fa sempre di testa propria. Non è difficile impartire a qualsiasi cane un'educazione minimale che permetta di averlo sotto controllo. Basta conoscere degli elementi di psicologia canina e qualche tecnica di addestramento che chiunque può imparare.

FONTE: http://www.dogsitter.it/it/cani/attualita/consigli_educazione.html


5) Educare il proprio cane

Così come gli umani devono sottostare ad alcune fondamentali regole comportamentali per essere accettati dalla società, così anche i cani dovrebbero, nel limite delle loro caratteristiche, adattarsi alla vita dei loro padroni.

I cani sono animali sociali e gerarchici, come i loro antenati lupi: questo significa che tendono a vivere in gruppo, cioè in famiglia (che funge da branco) e all'interno di questo gruppo stabiliscono una gerarchia.
Nel caso del cane che vive in famiglia, il gruppo è costituito da tutti gli elementi della stessa, per questo nella scala gerarchica tutti i membri dovrebbero essere dominanti nei confronti del cane in modo da ottenere l'obbedienza.

Normalmente il cane trovandosi in posizione di inferiorità rispetto all'uomo, può obbedire spinto da motivazioni differenti; vediamo quali:

Per imposizione: quando il cane si sottomette al padrone perchè teme la sua ira e la sua violenza, fisica o morale. Esegue gli ordini malvolentieri come risposta di difesa passiva e reprime la sua volontà di ribellione solo perchè si rende conto di essere l'elemento più debole. E' la situazione tipica dei cani che, come reazione ad un sopruso, fuggono o alla peggio si rivoltano per esasperazione.
E' da considerarsi la forma peggiore.

Per inibizione: il cane, in quanto inibito, accetta l'autorità senza discussioni ed indipendentemente dai meriti o dalle qualità del padrone.
Esegue gli ordini di tutti gli umani in modo approssimato con la coda fra le gambe, a volte persino strisciando. Soffre le richieste del padrone al di la dalle sue intenzioni e dal tono di voce.

Per convenienza: quando il cane, al fine di raggiungere uno scopo (premio), accetta la supremazia del padrone come mezzo per ottenere un profitto. Risponde agli ordini in modo preciso come un soldatino dimostrando gioia durante la loro esecuzione.
Dimostra partecipazione nei momenti di bisogno, rifiutando l'autorità del padrone quando questi non è necessario al suo benessere.

Per praticità: quando il cane accetta di buon grado l'autorità del padrone in quanto riconosce in lui la figura protettiva del capo branco.
In tal caso il cane esegue gli ordini diligentemente perchè così facendo risponde degnamente al suo ruolo, contribuendo a mantenere saldo l'equilibrio sociale del gruppo.
Questa è da considerarsi la forma migliore dove padrone e cane si intendono rispettandosi a vicenda.

Un buon padrone di cane è quell'umano che si comporta come un buon padre di famiglia, è protettivo e attento alle esigenze del proprio cane, ed è in grado di educarlo con opportuna intransigenza e coerenza: se un'azione non è ammessa, bisogna che sia sempre proibita.

Come si ottiene l'obbedienza del cane?

Autoeducazione 
Significa propriamente che un cane si comporta in modo tale da essere premiato. Per esempio se il cane si siede spontaneamente il padrone deve immediatamente associare a tale comportamento un gesto o una parola, (seduto), e poi un premio.
Addestramento
Significa rendere abile il cane, cioè capace di avere reazioni precise  a specifiche situazioni. Spesso sono i padroni a scegliere le reazioni che il cane deve avere, senza chiedersi se il cane è felice.
Educazione
Significa correggere il comportamento di un cane, cioè renderlo in grado di reagire alle situazioni quotidiane in modo coerente e consono alla società.
L'educazione del cane lo mette in condizioni di essere inserito, ben accetto alla società e più gestibile dal proprietario.

FONTE: http://www.dogsitter.it/it/cani/attualita/educazione_cinofila.html


Ok, con questo credo di aver detto abbastanza :) il sito mi sembra carino ed esauriente, ma ce ne sono anche tanti altri! Se avete qualche domanda o richiesta di info riguardo all'addestramento, chiedete pure!

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